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V° Lezione: Cardias 1


Definiamo cardias o cardia lo sfintere funzionale posto a livello della giunzione gastroesofagea.


La sua funzione è quella di agire come valvola unidirezionale che si apre all’arrivo di un’onda peristaltica proveniente dall’esofago per fare entrare il bolo alimentare nello stomaco impedendo la risalita del contenuto gastrico nel condotto esofageo.


In casi particolari onde peristaltiche retrograde dallo stomaco o addirittura dal duodeno sospingono il contenuto gastrico verso la cavità orale come nel caso del vomito.


Anche nell’eruttazione i gas in eccesso della bolla gastrica vengono scaricati all’esterno.


Piccoli rigurgiti di chimo gastrico dallo stomaco all’esofago possono verificarsi normalmente alla fine del pasto.


Ma a parte questi casi particolari lo sfintere cardiale normalmente impedisce al succo gastrico caratterizzato da un ph estremamente acido e da un ricco contenuto enzimatico molto corrosivo di venire a contatto con la mucosa esofagea assolutamente sprovvista di meccanismi di difesa e quindi non attrezzata a resistere a queste aggressioni chimico-enzimatiche.


Quando il reflusso del chimo acido dallo stomaco all’esofago si verifica frequentemente e con caratteri di particolare gravità si parla di malattia del reflusso gastroesofageo.


Sintomi tipici della malattia da reflusso gastroesofageo: pirosi (bruciore) retrosternale, rigurgito amaro o acido in bocca, gastrite, laringite, tosse, raucedine, singhiozzo e in un numero limitati di casi lesioni nella parte inferiore dell’esofago.


Il dolore toracico simile a quello di origine cardiaca, cosi come le extrasistoli e la tachicardia, non devono assolutamente preoccupare per quanto riguarda la salute del cuore.


Quando si sviluppa l’incontinenza del cardias si intende una situazione in cui tale sfintere non è più in grado di svolgere la sua funzione di valvola unidirezionale e quindi il contenuto gastrico come già si è detto refluisce nello stomaco provocando la cosiddetta esofagite da reflusso con erosione della mucosa esofagea derivante da contatto con i succhi acidi dello stomaco.


Le cause che possono provocare questi disturbi sono l’abuso di fans, la gravidanza per compressione meccanica sullo stomaco da parte dell’utero gravido, dieta incongrua, fumo di sigaretta dove la nicotina impedisce la normale contrazione dello sfintere cardiale, sdraiarsi subito dopo i pasti, alimenti o bevande irritanti, stipsi, abiti troppo stretti in vita che aumentano la pressione nella cavità addominale, farmaci gastrolesivi, antidepressivi, sovrappeso, aerofagia con frequenti eruttazioni, stress, antiacidi e inibitori della pompa presi troppo a lungo.


La terapia farmacologica non rappresenta la soluzione del problema i farmaci infatti funzionano nel breve termine ma nel lungo periodo è consigliabile assumere stili e abitudini alimentari più corretti evitando i comportamenti errati a cui si è accennato ed eventualmente dare la preferenza a terapie mediche naturali.

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