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Low Grade Inflammation come intervenire


Ecco dove noi possiamo fornire delle risposte adeguate e migliorare lo stato di benessere e salute e la riduzione del rischio di malattie nel tempo fornendo antagonisti efficienti della Low Grade Inflammation e del rischio di malattie cardiovascolari e neuronali.


Noi conviviamo con batteri di tutti i tipi buoni e cattivi, la nostra salute è data dal loro equilibrio che è fondamentale ed il benessere del corpo non può prescindere da quello della mente ecco perché sarebbe utile utilizzare una terapia che agisca sia sul dolore fisico sia su quello emozionale.


Questo killer è diventato il nostro nemico principale che agisce a nostra insaputa senza dare segni e sintomi significativi almeno nelle prime fasi.


Anche svolgere attività fisica con regolarità e mangiare discretamente bene, diete, integratori e quant’altro non bastano a fermarlo, tutto quello che mangi ti crea acidità e un minimo sforzo ti affatica e ti viene il fiatone.


Anche lo stress manda in sofferenza il sistema immunitario che rapidamente scatena un un’infiammazione di basso grado, la pressione va alle stelle, e ti ammali di continuo, la ferita non guarisce mai, la tua pelle è un disastro, hai problemi a dormire e sei vicino ad un burnout emozionale.


La scienza dice che le terapie antivirali vanno somministrate esclusivamente quando è dimostrato che la malattia virale sia in atto.


Prendiamo la polmonite virale, una volta risolta la fase acuta è dimostrato che rimangono dei processi che generano nel tempo gravi ripercussioni all’apparato cardiovascolare.


Questi problemi a lungo termine sono dovuti essenzialmente a una catena di reazioni biochimiche enzimatiche dovute per esempio alle interleuchine ed in particolare alle citochine proinfiammatorie che nel tempo creano un processo che si autoalimenta e quindi genera una malattia infiammatoria cronica di basso grado che è la causa di tutti questi nostri problemi.


Come abbiamo visto e dimostrato non è facile intervenire sulla LGI.



In conclusione io mi sento di affermare come ho scritto precedentemente nel mio post sull'omeostasi che il sistema endocannabinoide agisce con i suoi recettori intestinali CB2 o altri recettori noti e meno noti ed ha ha una potente azione antinfiammatoria in quanto stimola la produzione di endocannabinoidi che a loro volta generano la formazione di citochine antinfiammatorie.


Il NO invece agisce sull’endotelio delle arteriole provocando una vasodilatazione distrettuale e rigenerazione del microcircolo il quale a sua volta promuove maggior ossigenazione e nutrizione delle cellule oltre all’eliminazione di tutti i tossici e le sostanze dannose derivanti dal metabolismo cellulare e dei metalli pesanti e dei radicali liberi oltre che ai liquidi extracellulari in eccesso attraverso il drenaggio linfatico.

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