Nel 1738 il fisico William Herschel, un astronomo nato ad Hannover, scopre i raggi infrarossi.
Rifacendosi ai precedenti studi di Isaac Newton, munito di un termometro a mercurio e di un prisma di vetro attraversato da un raggio di sole, osserva che ognuna delle bande di luce colorata riflessa dal prisma corrisponde a una diversa temperatura: ogni colore prodotto dalla luce è caratterizzato da un proprio grado di calore, che va intensificandosi in corrispondenza dell’ultima banda, quella del rosso.
A questo punto la sorpresa: dove non c’è luce visibile, il calore si trasmette grazie a una forma non ancora conosciuta di energia!
Il calore si propaga attraverso una forma invisibile di luce, dunque né per convenzione, né per conduzione.
Le ricerche dello studioso portano a concludere che la luce solare non è composta solo da raggi visibili blu, verde, giallo, arancione, rosso e da quelli invisibili gamma, raggi X e ultavioletti, microonde e onde radio ma anche da un raggio finora sconosciuto.
Le nozioni ormai acquisite si sommano alla novità: si sa che ogni raggio ha una sua lunghezza d’onda misurata in micron e una frequenza variabile: maggiore è la lunghezza d’onda, minore è la frequenza della radiazione.
Quando il nostro corpo viene raggiunto dai raggi infrarossi lontani, questi vengono immediatamente assorbiti, generando un prezioso ed insostituibile effetto riscaldante.
I FIR sono anche chiamati la “luce della vita” e sono la fonte di energia di tutti gli esseri viventi sulla terra.
Dalla loro scoperta molti anni sono passati e grazie agli studi condotti dalla NASA e da molti ricercatori oggi siamo in grado di comprendere di più le loro proprietà terapeutiche che appariranno ancora più chiare a partire dagli anni ’90 quando anche il NO, Nitric Oxide, essendo sotto indagine verrà eletta molecola dell’anno nel 1992, lo stesso anno in cui altri scienziati scoprirono il Sistema Endocannabinoide.
Da qui inizia la nostra storia…
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