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A lezione di medicina


Ho deciso di scrivere tutta una serie di post dedicati alla comprensione dei sintomi e delle patologie che vi affliggono per aiutarvi a capire meglio le basi anatomiche e funzionali di quegli organi dai quali originano le vostre patologie gastrointestinali.


Lo faccio con estremo piacere perchè avendo insegnato anatomia per tanti anni conservo una struggente nostalgia per quel periodo e mi fa piacere riviverlo qui con voi come se foste i miei studenti diallora.


Mi auguro che tornare studenti faccia piacere anche a voi con il fine di conseguire una maggiore consapevolezza dei meccanismi che generano i vostri disturbi.


Vi invito quindi a seguire le mie “lezioni” in modo da poter comprendere non solo la malattia ma anche la cura.


Per fare un esempio pratico parliamo dei farmaci antiacidi che abitualmente vengono prescritti con grande disinvoltura senza limiti di tempo che riducono la produzione di acido e H2, inibitori della pompa protonica.


A proposito di questa terapia che sicuramente risulterà essere efficacissima e che quasi sempre risolve il problema alla radice mi viene in mente un episodio accaduto molto tempo fa quando mi dilettavo a lavorare con un trattore nell’azienda agricola di mio zio.


Col freddo il mezzo non ne voleva sapere di mettersi in moto e la batteria regolarmente si scaricava.


Un amico che si proclamava molto esperto mi suggerì di utilizzare una bomboletta miracolosa: etere.


Risultato “esplosivo”: mezzo giro di chiave, una grossa fumata nera ed ecco il ruggito potente e rombante del motore al massimo della sua efficienza.


Peccato che quella soluzione rischiava col tempo di danneggiare seriamente i cilindri causando un danno irreparabile.


Questo per dire che molto spesso gli interventi su specifici meccanismi funzionali pur molto utili ed efficaci ma che non tengono conto dell’organismo nella sua interezza e complessità non risolvono mai il problema nel lungo termine.


Molto meglio nel caso dell’apparato digerente e del reflusso gastroesofageo in particolare, quando non vi sono indicazioni chirurgiche cercare di agire con metodi e sostanze naturali prive di qualsiasi effetto collaterale e reazioni avverse, sul controllo nervoso intrinseco ed estrinseco dell’esofago e dello stomaco, sul microcircolo e sullo stato infiammatorio.


Sicuramente il metodo naturale non sarà così immediato nell’ottenere il risultato ma perlomeno sarà più duraturo e molto più in armonia con il vostro equilibrio psicofisico.

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