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Writer's pictureDr Elio Gaeta

1° Autismo il mio punto di vista




Purtroppo, al giorno d'oggi, non esiste una trattamento specifico per l'autismo.

I trattamenti che si possono intraprendere sono di supporto e mirano a ridurre al minimo, per quanto possibile, i sintomi indotti da questa condizione.


Molto importanti sono le terapie cognitivo-comportamentali,la terapia familiare e gli interventi educativi.


Queste strategie terapeutiche, infatti, cercano di migliorare le capacità comunicative e le abilità sociali e comportamentali dei pazienti.


Il trattamento farmacologico, invece, è finalizzato alla cura di eventuali disturbi associati come l'epilessia, la sindrome da deficit di attenzione o l’iperattività e al miglioramento di sintomi quali i disturbi d'ansia e aggressività per i quali si utilizzano farmaci antipsicotici.


In realtà chi può permettersi una cura farmacologica a vita?


Alle domande dei genitori che chiedono per quanto tempo e perché quel farmaco, viene solitamente risposto che non è l’assunzione di un farmaco a certificare la presenza di un disturbo ma viceversa, cioè è la presenza di un disturbo che rende necessario seguire un trattamento, come per dire vedremo quando il motivo per cui lo assume se ne andrà.


Ma se dall’autismo non si guarisce cosa potrà determinare la fine del trattamento farmacologico?


L'autismo è uno spettro di disordini collegati, le cui cause non sono ancora tutte completamente conosciute e sono spesso molto differenti l’una dall'altra: alcuni bambini hanno situazioni mediche molto complesse e possono essere estremamente difficili da trattare, altri possono anche avere patologie diverse associate che influenzano la gravità della situazione, ecc.


C'è inoltre da considerare che molti bambini regrediscono dopo aver inizialmente fatto dei progressi, questo può accadere perché cause non identificate rendono il trattamento impreciso o perché disordini compresenti rendono la cura più complessa.


Quindi, pur tenendo presente quanto elencato sopra, nessuno è attualmente in grado di conoscere tutte le condizioni che devono essere soddisfatte per rendere possibile una dismissione del farmaco.


Per malattie e patologie ben conosciute i trattamenti sono spesso determinati chiaramente: un antibiotico per un’infezione alla gola, un antifungale per un rash sulla pelle, un antiveleno per un morso di serpente.


Se siamo di fronte però ad una malattia le cui cause sono sconosciute, spesso i medici non fanno altro che curare semplicemente i sintomi.


Questo è quello che accade al momento per quanto riguarda l'autismo e i disturbi correlati perché le cause e le cure della patologia non sono completamente note.


In mancanza di un programma di trattamenti praticabili, i genitori che non vogliono dare farmaci psicotropi ai figli, spesso provano metodi che non hanno rigorose prove di efficacia, ma per i quali esiste un’evidenza aneddotica di fattibilità.


I professionisti insistono con i genitori perché utilizzino solamente trattamenti comprovati scientificamente, ma il problema si presenta quando alcuni di loro non comprendono che quell'approccio comprovato è esso stesso un complesso di supposizioni, che possono si essere provate, ma anche semplicemente basate sulle loro conoscenze.


Quando si riferiscono a questi trattamenti, spesso i medici si riferiscono a pratiche che rappresentano i più alti livelli di certezza nei risultati, dimenticando che il termine comprovato in questo caso è aleatorio.


Spesso quindi, purtroppo, nei centri che operano nel campo dell'autismo, sentiamo i professionisti affermare di applicare metodi scientificamente provati che invece non lo sono affatto, mentre si accusano alcuni trattamenti proposti dai genitori di non esserlo.


Il fatto è che, nel mondo dei trattamenti per i disordini dello spettro autistico, non ce n'è nessuno che sia stato provato funzionare consistentemente e allo stesso modo per tutti i bambini e quindi non ci sono trattamenti che sia stato provato funzionino per tutti!


La nostra proposta è una terapia che tenga sotto controllo le comorbilità emotive ma anche le problematiche patologiche senza ricorrere a farmaci cosi tossici ed invasivi come gli psicofarmaci e i neurolettici.


Se avrete la costanza di seguirmi vi spiegherò come.

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