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Alla Ricerca della Verità - Part IV



Sarebbe ora di ridimensionare le #molecole #miracolose oggi è il turno della #vitaminaD, chi non la consiglia di questi tempi e per queste malattie?

Sembra il #toccasana per tutto non esiste male che non possa curare, è come se facessimo una dieta dove possiamo mangiare solo broccoli a colazione, pranzo, merenda e cena.

Oltre alla vitamina D c’è di più.

Comunque, dato che su Google c’è di tutto andiamo a leggere e vediamo se ci chiarisce le idee.

La vitamina D peggiora le malattie autoimmuni?

Ipotesi controcorrente di un ricercatore australiano. I batteri sarebbero i veri responsabili di molte patologie autoimmuni e la vitamina D ne favorirebbe lo sviluppo.

Vitamina D: un aiuto essenziale nelle malattie autoimmuni

Sono sempre più numerose le #evidenze #scientifiche che attestano l’efficacia di alte dosi di vitamina D nella #prevenzione e nel #trattamento delle #malattieautoimmuni, compresa la #sclerosimultipla.

  • Eccesso di Vitamina D - Tossicità (ref. My Personal Trainer) Troppa vitamina D fa male? L'eccesso di vitamina D può essere nocivo per la salute. Ovviamente. questo dipende dall'entità effettiva dell'esubero, ovvero dalla quantità di vitamina D capace di scatenare l'intossicazione nell'organismo.

  • Una salute migliore con la vitamina D (ref. Alessandra Graziottin) Volete avere una salute migliore? Accertatevi di avere buoni livelli di vitamina D nel sangue. Se è bassa, assumetela con costanza, seguendo ...

Solamente paragonando questi due articoli ci possiamo accorgere dei pareri contrastanti, i titoli sicuramente non ci aiutano, proviamo a leggerne i contenuti.

  • Contro - Ipervitaminosi e Vitamina D

L'ipervitaminosi è una condizione morbosa provocata dall'#eccesso #vitaminico, che genera #intossicazione dell'#organismo.

Di ipervitaminosi ne esistono vari tipi, a seconda del tipo di vitamina assunta in eccesso; tuttavia, è doveroso precisare che non tutte le vitamine causano intossicazione e che il relativo eccesso può avere conseguenze molto diverse tra una vitamina e l'altra.

La scoperta degli stati morbosi da ipervitaminosi è abbastanza recente, poiché in

passato si ignorava che questi nutrienti, più spesso carenti che in eccesso nella dieta, potessero in qualche modo nuocere alla salute.

Anche se tutti i casi di tossicità documentati sono riferiti a dosi superiori a 1.000 μg/die (40000 UI), si presume che un'assunzione prolungata di vitamina D a dosi > 250 μg/die (10000 UI), con livelli ematici della stessa pari a 100 ng/ml, possano causare fenomeni sia acuti, sia cronici.

Le cause di intossicazione da vitamina D sono quasi esclusivamente farmacologiche.


Anche la componente nutrizionale gioca un ruolo fondamentale ma, come spesso avviene, solo quando la dieta include integratori e alimenti fortificati.

Assumendo farmaci e/o integratori di vitamina D in eccesso per un lungo periodo di tempo può instaurarsi l'ipervitaminosi specifica e la conseguente intossicazione.

In correlazione ai sintomi e ai segni clinici già descritti, a causa dell'accumulo di calcio nel sangue (ipercalcemia) proveniente dalle ossa, possono insorgere complicanze gravi, come: Indebolimento dello scheletro e Danneggiamento di certi organi come reni e cuore.

  • Pro - Volete avere una salute migliore?

Accertatevi di avere buoni livelli di vitamina D nel sangue.

Se è bassa, assumetela con costanza, seguendo le indicazioni di un medico attento a questa preziosa (e trascurata) amica della nostra salute.

Certo, sempre in sinergia con stili di vita sani.

Perché ci è necessaria?

È addirittura un ormone steroideo, che si comporta come un messaggero potente, quando interagisce con il suo recettore come una chiave nella serratura.

Attiva così molteplici parti del nostro codice genetico, modulando il 3% del nostro genoma.

Con livelli di vitamina D al di sotto del minimo normale (30 nanogrammi/millilitro), la nostra salute è azzoppata: questa è la triste verità.

Per questo è essenziale integrarla, a tutte le età, da settembre a maggio almeno, ma anche d’estate se non ci si espone al sole.

Può essere assunta da fonti alimentari (l’olio di fegato di merluzzo, caro alle nostre nonne) o come integratore.

L’ideale è assumerla giornalmente, a dosi variabili a seconda dell’obiettivo terapeutico (‪800-2000‬ Unità Internazionali, UI) o in dosi maggiori con diversa cadenza.

Essenziale è la #costanza, per garantirsi una più #felice #longevità in #salute.

  • Conclusioni:


Come al solito mi sembra che la #ragione stia nel buon senso, non esistono dosi magiche ma dosi che ci aiutino a mantenere in equilibrio il nostro organismo.

Contrordine dei medici:

  • Troppa vitamina D fa male

  • Nel sangue ce n'è già a sufficienza

  • Lo stesso vale per il calcio

  • Studio Usa: "Sono dannose dosi extra: rischi per cuore e reni"

Una commissione di ricercatori: "Livelli più alti possono portare anche a fratture".

Negli ultimi anni si era fatta strada l'idea che pressoché tutti avessero bisogno di integratori di calcio e vitamina D.

Nel caso del calcio forse l'unico gruppo che ne assume troppo poco è quello delle adolescenti.

Le donne anziane, invece, a volte ne assumono troppo, correndo il rischio di calcoli renali e malattie cardiache, scrivono gli esperti.

Negli Stati Uniti, tra il 2008 e il 2009 le vendite di vitamina D sono aumentate dell'82% raggiungendo un giro d'affari di 430 milioni di dollari.

"Tutti sperano che la vitamina D sia una sorta di panacea", commenta Dennis Black, docente di Epidemiologia alla University of California, San Francisco, augurandosi che il rapporto degli studiosi freni questa mania.

La storia del pensiero scientifico è piena di scoperte “rivoluzionarie” che dopo rigorose analisi si sono gradualmente sgonfiate confermando il vecchio detto che “il meglio è nemico del bene”.

Le code nelle farmacie a comprare la vitamina D ne sono una conferma, purtroppo la nostra mente è fragile e la tentazione della scoperta miracolosa è spesso molto insidiosa.

Vorrei ricordare a tutti questi medici che si autocelebrano autoreferenziandosi per le loro performances che Einstein sebbene soffrisse di una leggera forma di autismo, si preoccupò delle conseguenze delle sue scoperte più che autoammirarsi come il più grande scienziato del mondo…

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